A Palermo c’è un negozio diverso da tutti gli altri che si chiama Quir, un luogo d’amore che sfida ogni convenzione. I proprietari sono Massimo e Gino, insieme da quarantadue anni, forse la coppia queer più longeva d’Italia. Il loro piccolo negozio di pelletteria è diventato un importante punto d’incontro della scena LGBTQI+ locale – qui si accoglie, si confessa e si cura – che lotta per i propri diritti in una Sicilia ancora roccaforte della cultura patriarcale.
QUIR – A Palermo Love Story
Recensioni
«Come la città che racconta, tutto il film è pervaso da un’atmosfera di morte, ma Quir è un film sulla morte che celebra la vita; è un film inebriato di vita che non dimentica la morte e riesce nel difficile compito di parlare laicamente di rinascita, se non di vera e propria resurrezione… Nicola Bellucci ha pensato il suo film come un gesto d’amore, trovando un’eco nelle parole che l’attore Massimo Verdastro recita al matrimonio politico di Massimo e Gino. Sono versi di Nino Gennaro, poeta e teatrante corleonese morto di AIDS nel 1995 e autore di aforismi folgoranti come quello che recita «o si è felici o si è complici», scritti a mano nei suoi «libretti gioiattiva» che distribuiva personalmente agli amici. Dice così: «amarsi soltanto / sempre / senza odiarsi mai». E anche: «dove non può la ragione / che possa la follia di un cuore innamorato». Con altrettanta semplicità Quir parla di lotta e di bellezza, di eccentricità e di rivoluzione: della vita dell’amore.»
Andrea Inzerillo, Ilmanifesto.it
«Il regista Nicola Bellucci intercetta tutto l’amore senza pregiudizi e la lotta per i diritti civili in una bottega queer di quartiere che diventa un emozionante microcosmo ricco di personaggi variopinti, che scaldano il cuore e risvegliano le coscienze.»
Martina Volpato, Taxidrivers.it
«Il film è la testimonianza di un rapporto che, anche se contrastato, riesce a trasmettere amore ed accettazione verso chiunque voglia essere se stesso pur rispettando la libertà degli altri.» Carmela Ieni, viviroma.it
«Lo spettatore si ritrova immerso nell’atmosfera del negozio di pelletteria che da il titolo al film, una specie di confessionale che negli anni è diventato in un importante punto d’incontro della scena LGBTQI+ locale. Qui si ritrovano amici come Ernesto, Vivian, Charly, tutte persone che nel film non vengono descritte ma fatte emergere attraverso i gesti della loro quotidianità, che di fatto sono atti politici di lotta per i propri diritti in una Sicilia – e in un’Italia – ancora dominata da una cultura patriarcale.
Bellucci ci fa entrare nelle loro case e ce ne fa respirare amore, difficoltà, momenti di lutto e riflessioni esistenziali sul maschile e il femminile. Ci sono anche testimonianze di giovani trans e gay, che danno la misura di quanto sia cambiata la condizione di questa comunità negli ultimi quarant’anni, ma anche di quanto certi aspetti restino invariati.»
Cristiana Allievi, Corriere della Sera
«Quir di Nicola Bellucci è il ritratto di alcuni personaggi della comunità LGBTQI+ palermitana e, attraverso di loro, di una città sempre più multiforme e multietnica. Un mondo colorato e luccicante come le borse della bottega dei protagonisti, esistenze felici e orgogliose della propria declinazione della sessualità, ma alle spalle anche una grande e storica militanza fatta di tante manifestazioni e lotte per i diritti civili. (…) Quir comprende il passaggio del tempo, il passaggio tra le generazioni. È un film sulla bellezza umana dei suoi personaggi, costellato di momenti umoristici che mantengono l’opera in un tono leggero.»
Giampiero Raganelli, Quinlan
«Quir celebra una Palermo viva e in continuo rinnovamento, simbolo di una comunità che guarda al futuro con speranza, nonostante le difficoltà. In un mondo che spesso spinge a conformarsi, Quir ci ricorda che la vera libertà nasce quando si è liberi di essere chi si è, senza maschere, senza compromessi, e soprattutto senza paura.»
Eleonora Zanardi, taxidrivers.it
Statement del regista Nicola Bellucci
«Una libertà giocosa, che sa alleggerire le tensioni. Che preferisce il frammento alla totalità. Che preferisce il sorriso, che sdrammatizza il peso di una realtà pur pesante.»
(Don Cosimo Scordato, prete di Ballarò, Palermo)
Si comincia sempre dall’amore. Io questa volta mi sono «innamorato» di Massimo e Gino. È iniziato tutto per caso, passando un giorno davanti al Quir, la loro bottega in un vicolo di Ballarò, un quartiere di Palermo. Ben presto ho capito che quello che doveva essere un negozio dove si vendono borse e altri oggetti di cuoio in realtà era una specie di confessionale, o un pronto soccorso per anime in cerca di aiuto, con una storia di lotte per i diritti LGBT lunga 40 anni. Mi sono così messo all’ascolto e da questo microcosmo i personaggi si sono presto moltiplicati, diventando pezzi di un puzzle da costruire sullo sfondo di un paesaggio (la città di Palermo). Sono così arrivati anche Vivian ed Ernesto e poi anche Charly.
«Il problema non è l’identità sessuale, ma l’identità di una persona, che deve diventare se stesso, in qualsiasi rapporto si coinvolga.»
(Massimo Milani)
Ho cercato di pormi di fronte a queste vite seguendo la lezione per cui non si tratta mai di riprodurre la realtà cosi come è, o di piegarla a una concezione ideologica precostituita, ma di filtrarla attraverso il prisma della coscienza. A determinare il «realismo» non sono mai le scelte dei soggetti (per esempio la lotta per i diritti LGBT) ma il modo in cui essi le affrontano. Liberando quindi lo sguardo della camera da punti di vista predeterminati, senza descrivere i personaggi ma piuttosto facendoli emergere dai puri eventi fenomenologici in cui agiscono ho voluto con pochi tratti essenziali arrivare al cuore delle singole storie. Il legame tra i personaggi del film non è dato dal fissarsi di posizioni o di centri focali ma dal movimento, dall’irrequietezza tra i poli, dalla loro precarietà esistenziale. Le singole storie si svolgono tutte contemporaneamente e il passaggio dall’una all’altra avviene attraverso una serie di artifici di ordine narrativo, visivo, o associativo: sarà sempre qualche dettaglio, apparentemente insignificante, a trasportarci da una storia all’altra.
Ogni storia va «in cerca» di significato aspirando, come il film, a ricomporsi in una geometria il cui senso è dato dal tutto, dai singoli frammenti che attraverso un lavoro di incastro tessono il filo del discorso. Il montaggio diviene così allegorico, interpretativo: ricorre anche alla parodia e all’ironia come mezzi stilistici. Il fine era di arrivare ad una specie di straniamento empatico in cui le emozioni dei personaggi riescano a coinvolgere gli spettatori senza appiattirsi sulla mera riproduzione naturalistica.
«O si è felici o si è complici»
(Nino Gennaro)
Massimo Milani mi ripeteva spesso questa frase del suo amico poeta morto di Aids tanti anni fa, facendomi notare l’importanza di affrontare le tematiche di genere da un punto di visto, diciamo, «positivo». Come giustamente fa notare Paul Preciado, si tratta di evitare «uno sguardo che uccide» che lui definisce «necropolitico», che è quello che spesso si usa nella rappresentazione cinematografica del mondo Queer. Io spero di essere riuscito a trasportare nel mio film la gioia attiva, come direbbe Nino Gennaro, che emana da ognuno dei corpi che attraversano il Quir.
Note del produttore Frank Matter
Come per i suoi precedenti lavori, un incontro casuale ha portato Nicola Bellucci al soggetto del suo nuovo film. Questa volta è accaduto in Sicilia. Lì ha conosciuto Gino e Massimo, due pionieri del movimento gay italiano. Nel Quir, così si chiama il loro negozio, si incontrano molte persone della scena queer palermitana. Alcuni di loro sono diventati i protagonisti di questo film: Gino, Massimo, Vivian, Ernesto e Charly sono personaggi molto affascinanti, vivaci e brillanti, capaci di raccontare con ironia storie toccanti e importanti. A tutto ciò si aggiunge la città di Palermo come sfondo straordinario, antica, opulenta, vibrante, piena di tragedie e di mistero. Questi sono gli ingredienti perfetti per un film commovente, politicamente rilevante, ma anche molto divertente. In un momento in cui i diritti delle persone trans e omosessuali sono di nuovo sotto pressione – anche in Italia – il film può creare importanti punti di identificazione e sensibilizzazione. Ma credo che le qualità cinematografiche e artistiche, i personaggi coinvolgenti, gli stati d’animo e le storie di «Quir» possano interessare un pubblico che va ben oltre Palermo e la scena LGBTQI+.
News
il 11 dicembre, 2024
«Quir»: Nominato per Prix du Public alle Giornate di Soletta
«Quir» è nominato per il Premio di Pubblico «Prix du Public» alle Giornate di Soletta. Il film festival si svolgerà a gennaio e siamo in attesa della prima svizzera con cast e troupe! Gli orari si trovano qui.
il 10 dicembre, 2024
«Quir»: MIGLIOR FILM ITA-DOC AL RIDF 2024
Siamo felici di annunciare che «Quir» ha vinto il concorso italiano del Rome International Documentary Festival! Il screening in sala piena è stato un gran successo e l’équipe presente ha partecipato a una discussione emozionante.
il 2 dicembre, 2024
«Quir» RICEVE PREMIO PRIDE
«Quir» ha vinto il Premio Pride Florence Queer Festival 2024! «La giuria ha deciso di assegnare il Premio Pride al film QUIR per la sua capacità di esplorare le molteplici identità Queer con un approccio autentico ed empatico. Il film affronta il tema della pluralità delle identità senza mai risultare invadente, utilizzando un linguaggio spontaneo e delicato. Ambientato a Palermo, QUIR ritrae una città dalle contraddizioni evidenti, dove momenti di riflessione politica si mescolano a spazi ancora lontani dalla piena liberazione. I suoi personaggi, che ricordano quelli di una commedia dell’arte, si muovono in un contesto sociale in cui le dinamiche di oppressione e liberazione si intrecciano in modo naturale e fluido. Con leggerezza e profondità, QUIR invita alla riflessione sulle sfumature emotive e culturali delle tematiche trattate, senza mai cadere nella superficialità.» (Giuria: Vincenzo Restivo, Sam Bertoldi & Roberta Parigiani)
il 20 novembre, 2024
«Quir» a Firenze e Roma
Siamo lieti die continuare il «Quir» festival tour in Italia! Nicola Bellucci, Massimo Milani, Ernesto Tomasini e Vivian Bellina saranno presenti al Florence Queer Festival ed al Rome International Documentary Festival. «Quir» è nominato per il Pride Award a Firenze e selezionato per il concorso ITA-DOC del RIDF. Gli orari si trovano qui.
il 17 ottobre 2024
Prima tedesca di «Quir»
A novembre «Quir» sarà presentato in prima tedesca al Dokumentar- und Video Film Festival di Kassel. Il regista Nicola Bellucci sarà presente per un Q&A dopo la proiezione. «Un monumento cinematografico che brilla di fascino e saggezza» (Dennis Vetter, Kasseler Dokfest).
il 29 agosto 2024
Prima in Brasile
«Quir» sarà presentato in prima in Brasile al MT Queer Premia 2024 ed è stato nominato come miglior documentario. Il festival si terrà dal 18 al 20 ottobre a Cuiabá. Ulteriori dettagli seguiranno a breve.
il 3 luglio 2024
prima mondiale in Italia
Il 14 luglio, «Quir» sarà presentato in prima mondiale al 70° Festival del Cinema di Taormina, in Sicilia. Il festival è da sempre un luogo d’incontro per il cinema europeo e americano in un ambiente spettacolare, visitato da star leggendarie, che offre un’attraente piattaforma di anteprima sia per i film d’essai che per le grandi produzioni hollywoodiane.
Screenings
- 60. Giornate di Soletta:
Sabato, 25.1.25,17.15 ore, Landhaus, Soletta, Svizzera
Lunedi, 27.1.25, 19.00 ore, Konzertsaal, Soletta, Svizzera
- Rome International Documentary Festival:
Sabato, 7.12.24, 19.30 ore, Nuovo Cinema Aquila, Sala 2, Roma, Italia
- Florence Queer Festival:
Sabato, 30.11.24, 17.30 ore, Cinema La Compagnia, Firenze, Italia
- Prima tedesca al 41° Kasseler Dokumentarfilm- und Videofest:
Sabato, 16.11.24, 23.30 ore, Filmladen, Kassel, Germania
Personaggi
Benvenuti al Quir! Entrate a conoscere i personaggi…
Massimo Milani & Gino Campanella
Massimo Milani
Massimo e Gino si sono conosciuti quasi 50 anni fa e fu subito un colpo di fulmine: Gino lasciò la moglie e i due figli e andarono a vivere insieme prima a Roma poi a Palermo.
Militanti del FUORI! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) fin dai primi anni ‘70, la loro vita è stata sempre contrassegnata dalle lotte per i diritti civili. Dopo oltre 40 anni di amore e di lotte Massimo e Gino decidono di sposarsi a Giarre in memoria di un evento che ha segnato la storia del Movimento Lgbt+ in Italia: l’omicidio di Giorgio e Toni, una coppia di giovani amanti. Fu questo delitto di matrice omofobica che diede l’impulso per la nascita di ARCIGAY che proprio Massimo e Gino contribuirono a fondare a Palermo nel 1980. Massimo e Gino, una coppia che per decenni ha rischiato tutto, esposta a derisione, esclusione e violenza. «L’omofobia è una cosa tremenda» dice Gino. «Noi tutto ciò che facciamo lo facciamo pubblicamente per invogliare gli altri gay a dichiararsi.» Nel corso degli anni, Massimo ha sottoposto il suo corpo ad una trasformazione. Alcuni lo chiamano Massimona. Lui ridendo dice: «A un certo punto della mia vita ho capito che ci poteva essere qualcosa di intermedio tra l’uomo e la donna.»
Gino Campanella
Ernesto Tomasini
Ernesto è un affermato cantante e performer Drag Queen. Ha una straordinaria voce da «castrato». È una star della scena alternativa mondiale: si definisce «la versione degenerata
di Julie Andrews». Ernesto è un gay «fluido», che rifiuta ogni identificazione: ama trasformarsi. Ha vissuto a Londra per molti anni. Poi ha interrotto la sua brillante carriera e si è dedicato completamente alle cure della madre di 94 anni: soffre di demenza senile e non è più autosufficiente. Vive con lei tutto il giorno, non esce quasi mai di casa. La sua vita sta diventando un inferno, ma l’amore per la madre è più forte.
Ernesto Tomasini
Vivian
Vivian vive a Ballarò. Quasi ogni giorno passa davanti al negozio di Massimo e Gino e spesso si ferma a parlare con loro. Non ha una vita facile Vivian, le capita di frequente di essere vittima di transfobia nel quartiere. Con Massimo ha trovato una sponda con cui confrontarsi sui mille dubbi che ancora la possiedono riguardo al suo percorso di transizione MtF. Ha recitato in un film e vorrebbe diventare un’attrice professionista.
Vivian Bellina
Charly
Charly, 92 anni, figlio di emigrati siciliani, è cresciuto a New Haven (Connecticut). Trasferitosi a New York all’inizio degli anni ‘60, è stato a lungo il compagno di Robert Lewis, il fondatore dell’Actors Studio. Ha frequentato le stars più famose di Hollywood, tra cui Marilyn Monroe e John Cassavetes. Tornato a Palermo, vive da solo in una grande casa semivuota. È il padrino della scena Gay palermitana, quello con cui tutti hanno avuto un rapporto, seppur veloce. Vive di ricordi, nel rimpianto della sua bellezza e delle glorie passate.
Charly Abbadessa
Credits
Con
Gino Campanella
Massimo Milani
Charly Abbadessa
Vivian Bellina
e con
Ernesto Tomasini
Una produzione di
soap factory GmbH
In co-produzione con
SRF Schweizer Radio und Fernsehen, SRG SSR
e 3sat Schweiz
Soggetto e regia
Nicola Bellucci
Produttore
Frank Matter
Direttore della fotografia
Pierre Mennel SCS
Riprese seconda unità e fonico
Nicola Bellucci
Montaggio
Piero Lassandro, Anja Bombelli
Musica
Roberto Lobbe Procaccini, Valerio Vigliar
Coordinazione & comunicazione
Loredana-Nastassja Fernández
Di più
Redazione SRF
Urs Augstburger
Coordinazione nazionale SRG
Sven Wälti
Redazione 3sat Schweiz
Nicole Pallecchi
Montaggio suono
Oscar Van Hoogevest
Sound design
Andrea Padovan, Oscar Van Hoogevest, Patrick Becker
Re-recording mixer
Patrick Becker, nurTon GmbH
Color grading
Roger Somm @8horses Postproduction
Post-produzione video e VFX
Hannes Rüttimann, Postino Post-Production
Animazione sequenza titoli & artwork
Martin Wülser & Patrick Oser, Former Grafik
Titoli di coda e sito web
Klaus Affolter, bytes & bones
Musica arrangiata e prodotta da
Roberto Procaccini e Valerio Vigliar
Hanno suonato
Roberto Izzo, Francesco Lento, Natalino Marchetti, Francesco Poeti, Roberto Procaccini, Marco Quaranta, Angelo Maria Santisi, Gianluca Vigliar, Valerio Vigliar
Con il sostegno di
Swisslos-Fonds Basilea-Città
Swisslos-Fonds Basilea-Campagna
Ufficio Federale della Cultura (UFC)
Fondo per la cultura SUISSIMAGE
Fondazione UBS per la cultura
Succès Passage Antenne
Fondo per la promozione della lingua italiana nel cinema svizzero
Bios
Nicola Bellucci, REGISTA
Nato nel 1963 ad Arezzo, Italia. 1982-86 studia Filosofia, Letteratura e Cinema all’Università degli Studi di Firenze. 1984 si diploma in regia all’Istituto di Scienze cinematografiche di Firenze. 1992-96 lavora come regista e operatore in Italia. 1996 si trasferisce a Basilea e lavora come cameraman e tecnico del suono. 2000 Fonda la Neuland-Filmproduktion a Basilea. È noto per il documentario pluripremiato «Nel giardino dei suoni» (2010), proiettato in numerosi festival in tutto il mondo e per «Grozny Blues» (2015), selezionato tra l’altro per Visions du Réel, DOK Leipzig e IDFA. «Il mangiatore di pietre» (2018) è il primo film di fiction di Bellucci.
Filmografia (una selezione)
«Quir», documentario, 106 min., 2024; «Il mangiatore di pietre», fiction, 104 min., 2018; «Grozny Blues», documentario, 104 min., 2015; «Nel giardino dei suoni», documentario, 85 min., 2010.
FRANK MATTER, PRODUTTORE
Frank Matter, nato nel 1964, si è avvicinato al cinema nel 1992. Un anno dopo si è trasferito a Brooklyn, NY, dove ha lavorato per molti anni come regista, produttore e scrittore. Dopo essere tornato a Basilea nel 2006, ha fondato la società di produzione cinematografica soap factory GmbH. I suoi film hanno vinto numerosi premi.
Filmografia come produttore
«From Punk into the Future» di Stoff Bossert (in produzione); «Becoming vulnerable» di Gregor Brändli e Deneth Piumakshi Wedaarachchige (in produzione); «Quir» di Nicola Bellucci (2024); «E.1027 – Eileen Gray and the House by the Sea» di Beatrice Minger e Christoph Schaub (2024); «Segnali di vita» di Leandro Picarella (2023); «Play with the Devil – Becoming Zeal & Ardor» di Olivier Joliat e Matthias Willi (2023); «Ruäch» di Andreas Müller, Simon Guy Fässler e Marcel Bächtiger (2023); «Ann’s Pub» di Thabea Furrer (2021); «Arada» di Jonas Schaffter (2020); «Who’s afraid of Alice Miller?» (2020); «I’ll be your mirror» di Johanna Faust (2019) «Ciao Babylon» di Kurt Reinharde Christoph Schreiber (2017); «Amalia e Giancarlo» di Kurt Reinhard e Christoph Schreiber (2017); «Grozny Blues» di Nicola Bellucci (2015); «La buena vida – The Good Life» di Jens Schanze (2015); «Thomas Hirschhorn – Gramsci Monument» di Angelo A. Lüdin (2015); «Nel giardino dei suoni» di Nicola Bellucci (2010); «Judge Not» di Robert Champi (2000).
Come regista, produttore, autore
«Voyage to the End of the Night» (in produzione); «Parallel Lives» (2021); «From One Day To The Next» (2013); «The Definition of Insanity» (2004); «The Beauty Of My Island – Shooting Klaus Lutz» (1999); «Morocco» (1997); «Hannelore» (1994).
Media
Distributore Svizzera
Cineworx
Clarastrasse 48
4005 Basel
+41-61-261 63 70
www.cineworx.ch
Distributore Italia
Wanted
20135 Milano, Italia
www.wanted.eu
Media & Sales Internazionale
Loredana-Nastassja Fernández
Frank Matter
soap factory GmbH
Pfarrgasse 11
4047 Basel, Switzerland
film(a)soapfactory.ch
+41-61-632 00 50
www.soapfactory.ch